Trivigno

Temi: Trivigno - Mezzi: a piedi

Trivigno è un piccolo borgo di fondazione medioevale che sorge sulla valle del Basento, a 735m sul livello del mare, nella parte centro-orientale della provincia al confine con le Dolomiti lucane. 

Il borghetto, oltre ad avere uno straordinario patrimonio culturale e religioso, è circondato da un paesaggio ammaliante, di cui è impossibile restarne indifferenti. 

Trivigno deriva da “Trivinea“, nome con il quale il feudo è menzionato per la prima volta nel Registro dei Baroni del XII secolo. È un nome composto da “tri“, che potrebbe derivare da “trilla“, “trela“, o “trila” ossia cancelli ingraticciati da cui il francese “treille“. Un’altra ipotesi d’origine del nome è data dal latino “trillata vinea“, ovvero una vigna a pergolato; da tale nome derivò “Trivinea“, ossia ordini di viti che stendono i tralicci su arbusti di pioppi capitozzati. 
Le prime notizie sul feudo di “Trivinea” risalgono al periodo normanno, tra il 1000 e il 1500. Nel corso del XIV secolo, Trivigno rimane disabitato per un lungo periodo, mentre nel XVI secolo, durante la dominazione angioina, il feudo viene ceduto al conte di Potenza, Antonio De Guevara, che lo possiede fino al 1569, finché passa a Giacomo Cosso. Nel 1595 Trivigno vive una fase di ripopolamento, quando vi si stabiliscono i Carafa. Trivigno condivide lo stesso destino di altri borghi lucani, ossia il Brigantaggio: nel 1861 viene saccheggiato e posto a ferro e fuoco dalla banda del brigante lucano Carmine Crocco e dal generale catalano Josè Borjes. 

Nel centro storico di Trivigno, svettano diversi palazzi storici le cui facciate sono impreziosite da portali in pietra locale a sua volta decorata con motivi ornamentali seicenteschi. Tra le architetture più interessanti si possono ammirare i Palazzo Russo, Palazzo Brindisi e Palazzo Coronati. 

Inoltre, Trivigno offre un interessante repertorio di chiese dal valore storico ed artistico di alto livello. 
Tra tutte merita di essere ammirata la Chiesa Madre di San Pietro Apostolo: pregiato è il suo cinquecentesco portale in pietra, decorato da foglie di acanto a rilievo e con, sull’architrave, una decorazione a triglifi con le chiavi e la mitra, simboli di San Pietro. All’interno la chiesa conserva un altare barocco e un organo intagliato dipinto del XVIII secolo.
 
Degne di nota sono anche la chiesa di San Rocco, la cappella di Sant’Antonio e la Chiesa della Madonna del Carmine, dal bellissimo soffitto dipinto nel XVIII secolo.  

Da un punto di vista naturalistico, è particolarmente interessante il Lago di Ponte Fontanelle, meglio noto come Diga della Camastra, incastonato nella vallata tra i comuni di Trivigno, Anzi, Albano di Lucania e Laurenzana. Si tratta di un lago artificiale scelto dagli appassionati per la pratica della pesca di diverse specie dalle trote, carpe e persici reali. 

Anche la tradizione gastronomica di questo piccolo borgo merita una menzione particolare. I piatti tipici trivignesi sono quelli tipici della cucina lucana, con rivisitazioni di ricette che propongono, comunque, prodotti di derivazione contadina. Tra le portate più apprezzate si distinguono quelle a base di pasta fatta in casa dalle donne del paese e spesso condita con sughi a base di carne o legumi. I secondi piatti più diffusi propongono gustosa carne di agnello o capretto alla brace da accompagnare con conserve di verdure locali. Imperdibili sono anche i saporiti salumi e i formaggi. 

Trivigno – Tutto il bello che non ti aspetti

Dettaglio
Trivigno – In giro con la Harley Davidson

Dettaglio

Non sono ancora presenti contenuti in questa sezione, se hai materiali da integrare contattac

Trivigno Extra – Scheda con elenco dei servizi turistici
Download Pdf