Balvano

Temi: Balvano - Mezzi: a piedi

È un piccolo comune di 1.722 abitanti, sorge a 425 m di altitudine e fa parte della comunità montana Marmo Platano. Il borgo offre un centro rilassato, ma ricco di architetture fantasiose e panorami naturali mozzafiato. Le origini di Balvano risalgono al I secolo d.C. e la sua struttura risale all’epoca longobarda. Nel XII secolo entrò a far parte del Principato di Salerno, sotto il possesso della famiglia dei Balbia. Comune montano, di origini medievali, accanto alle tradizionali attività agricole ha affiancato un modesto sviluppo industriale. L’abitato, che con il suo castello medievale ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è interessato da una forte crescita edilizia ed ha un andamento plano-altimetrico vario. Con l’estinzione della casata dei Balbia, avvenuta nella prima metà del Duecento, fu possedimento di diversi signori: dopo essere stata infeudata in epoca angioina a Matteo de Caprosia, cui subentrarono Giorgio de Alemania e Fortebracchio de Romagna, cui seguirono i Ruffo. Superate le conseguenze dell’ultimo conflitto mondiale, è stata gravemente danneggiata dal terremoto del 1980. Dal punto di vista monumentale degni di nota sono: la chiesa parrocchiale; il convento di Sant’Antonio e il castello dei Girasole, costruito tra il XII e il XVI secolo. 

Il Castello dei Conti di Girasole è un’antica roccaforte normanna. In origine era circondato da una cinta muraria dotata di una torre cilindrica e composta da due corpi distinti, di cui uno posto più in basso, nei pressi del portone di ingresso, seguito da un lungo androne che attraverso una rampa gradonata conduceva al secondo corpo, l’edificio vero e proprio, che si sviluppava intorno ad un cortile interno. Queste strutture, però, sono state pesantemente danneggiate dai terremoti che ne hanno provocato il crollo e attualmente sono interessate da interventi di recupero. Oggi, della primitiva struttura, rimangono solo i caminetti del secondo piano, in pietra locale e ancora in buono stato, e i resti di due torri-vedetta, situate ad altezze diverse: una si erge nella parte alta, dove la muratura che delimita il portale d’ingresso viene ripresa sul contorno; l’altra svetta nella parte bassa. 

Uno dei tesori più preziosi di Balvano è la chiesa di Sant’Antonio da Padova, insieme al magnifico chiostro interamente decorato da un ciclo di raffinate pitture che ritraggono la vita del Santo, fa parte dell’omonimo complesso conventuale risalente alla fine del Cinquecento. Venne edificata da maestranze lucane tra il 1586 e il 1591 e fu curata prima, dai frati minori dell’Osservanza di Principato Citra provenienti dalle coste del salernitano, e poi, dai frati della Provincia di Basilicata. Nel corso del XX secolo, la struttura ha subìto numerosi interventi di restauro e consolidamento, durante i quali è stata riportata alla luce l’antica cripta che si trova sotto il pavimento della navata. ha un grande valore artistico perché presenta un ciclo pittorico che ne decora interamente le pareti e i corridoi. Oggi il Convento di Sant’Antonio ospita le suore di Santa Maria Bambina e la Chiesa accoglie i parrocchiani della Chiesa Madre di Santa Maria Assunta, nell’attesa che questa venga ricostruita.  

A poca distanza dal paese il torrente Platano ha creato le maestose “Gole del Platano”, un canyon selvaggio incassato tra le pareti rocciose. Insaccati e carne, formaggi e pasta fatta in casa: la cucina di Balvano è semplice e genuina, dominata dai profumi e dai sapori della tradizione contadina. Appena fuori dal centro storico, poco distante dal Convento di Sant’Antonio da Padova, Balvano mette a disposizione dei cittadini e dei visitatori uno spazio verde molto tranquillo. Si tratta del Parco Querceta, una bella pineta percorsa da sentieri, ottimo luogo per passare qualche ora rilassante all’aperto, da soli o in compagnia. 

Balvano – Piccola Grande Italia

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Balvano – Dall’alto del Fiume

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