Pietrapertosa – Sulle tracce di Re Bomar il Saraceno

Temi: Pietrapertosa - Mezzi: a piedi

Pietrapertosa si presenta come un antico borgo che è riuscito a conservare un aspetto medievale in particolare nella parte più antica situata alle pendici del Castello nota con l’antico nome saraceno di Arabat. In questo impervio territorio andremo alla scoperta delle vicende degli arabi guidati da re Bomar che si insediarono qui nell’838. Il nome Pietrapertosa deriva da Petraperciata che significa “pietra forata”. Questa pietra visibile ancora oggi nel punto più alto del paese e presenta un foro da parte a parte, che potrebbe essere attraversato da un uomo.

Contenuto/i principali: storico, artistico 
Mezzi: a piedi 
Durata itinerario: 2 ore 
Indicazioni: 
– Tipo di escursione: ad anello 
– Difficoltà: facile 
– Lunghezza: 1,7km
– Dislivello: 16m salita, 40m discesa

Tappe itinerario 
1. Partenza: Castello Normanno/Svevo.
L’Acropoli di Pietrapertosa risale all’epoca storica delle colonie della Magna Grecia, intorno al IV e V secolo avanti Cristo. La posizione strategica incredibile ha permesso di sfruttare ogni curva del terreno e ogni dislivello. ll Castello Normanno-Svevo è un sistema fortificato che risale all’epoca romana e divenne importante all’epoca dei normanni nel IX secolo. È situato sulla cima della roccia su cui si aggrappa la parte alta dell’abitato, il quartiere dell’Arabata.  Si sviluppa il nucleo del centro abitato di origine medievale, che conserva l’antico nome saraceno di Arabata. Il nome risale agli antichi dominatori arabi, che guidati da Re Bomar, si insediarono a Pietrapertosa nel 838, facendone il loro fortilizio.

2. Tappa 1: Arabata.
Si sviluppa il nucleo del centro abitato di origine medievale, che conserva l’antico nome saraceno di Arabata. Il nome risale agli antichi dominatori arabi, che guidati da Re Bomar, si insediarono a Pietrapertosa nel 838, facendone il loro fortilizio. Guerrieri, nomadi e Saraceni, costruirono qui le loro abitazioni, simili a delle fortezze. Le disposero a file dall’alto verso il basso, adattandole all’andamento del terreno, tanto che spesso le costruirono a ridosso delle rocce, utilizzandola come una parete. Le case avevano una forma rettangolare, con solo due aperture nei lati più corti: la porta d’ingresso bassa e stretta e l’apertura che immetteva nell’Ostello, da cui si poteva fuggire in caso di pericolo. Un foro nel tetto fungeva da camino e da lucernario, il cosiddetto “crinale”. I muri in pietra erano senza intonaco e la copertura in lastre di pietra.

3. Tappa 2: Via Garibaldi.
In questa splendida via situata nel centro del borgo medievale, potrete ammirare la struttura del comune con la possibilità di fare una piccola sosta per mangiare i sapori tipici in qualche ristorante caratteristico del posto.

4. Tappa 3: Chiesa San Giacomo Maggiore (Chiesa Madre).
La Chiesa Madre intitolata a San Giacomo è del XV secolo costruita su un luogo di culto preesistente come testimoniano i ritrovamenti di una tele saracena e di una longobarda. La chiesa conserva diverse testimonianze dell’arte lucana tra il XV e il XVIII secolo. Di Pietro Antonio Ferro è possibile osservare una pittura su tavola rappresentante un “Cristo benedicente” una tela raffigurante una “Decollazione del Battista”, datata 1606 e dello stesso periodo una “Madonna col Bambino con i Santi Giovanni Battista e Francesco”. Custodisce, inoltre, un pastorale in avorio del XVII sec., di gusto arabo-siculo e tele del XVII secolo, raffiguranti una “Addolorata” e “San Rocco”. Nell’abside è visibile un affresco del 1791 che raffigura la “Trinità” e nel coro sono conservati resti di colonne e capitelli del XVI secolo. Splendido l’organo del Carelli intagliato e dipinto.

5. Tappa 4: Orologio Solare. 
Si trova sulla facciata di un edificio in Piazza Plebiscito. Sul suo quadrante è riportato in forma stilizzata, uno scorcio del vecchio panorama di Pietrapertosa, dove dominava il caratteristico picco roccioso del “Becco della Civetta”. La civetta era una figura simbolica del paese, ormai distrutta in seguito a un intervento di messa in sicurezza, all’inizio degli anni Sessanta

6. Tappa 5: Convento e Chiesa di San Francesco.
La Chiesa di San Francesco sorge a ridosso dell’omonimo convento, fondato nel 1474 per volontà di Papa Sisto IV. La chiesa a navata unica è coperta da capriate lignee e termina in un presbiterio a pianta quadrata, contrassegnato da un arco trionfale a sesto acuto e un soffitto a crociera. Nel presbiterio, si trovano due tabelloni con storie tratte dal Nuovo Testamento e dalla vita di San Francesco.

7. Arrivo: Via Umberto I. 
Le dolomiti lucane sono un particolare rilievo montuoso, che caratterizza il centro della Basilicata e si trovano nel territorio di Castelmezzano e Pietrapertosa, due borghi stupendi situati sulla cima di due diversi versanti. Le sagome delle dolomiti lucane sono spettacolari e caratterizzano il paesaggio rendendolo unico e indimenticabile. 

Consigli utili: Scarpe comode, una bottiglia d’acqua, cappello d’estate.  

Pietrapertosa – Il Castello e Bomar

Dettaglio

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Pietrapertosa Extra Itinerario 1 – Scheda Itinerario
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Pietrapertosa Extra – Scheda con elenco dei servizi turistici
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