San Fele

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Le origini di San Fele risalgono intorno all’anno 1000, quando Ottone I di Sassonia fece edificare in quest’area un castello fortezza per avvistare eventuali assedi da parte dei Bizantini. Circa un secolo dopo cominciarono a sorgere intorno al castello i primi nuclei abitativi; il quartiere sviluppatosi lungo le pendici del Monte Castello è stato rinominato “Rione Costa”.

San Fele ospitò Ruggero II e papa Onorio II che qui stipularono i primi accordi di pace per porre fine allo scontro tra normanni e papato. Nel corso dei secoli, Il borgo ha visto il susseguirsi di diverse dominazioni, diventando poi nel 1432 feudo dei Caracciolo e, successivamente, proprietà dei Doria nel ‘600. Il piccolo centro rurale è noto per la presenza del suo territorio di uno dei più antichi e misteriosi santuari della Basilicata: Santa Maria di Pierno. Nei dintorni del centro abitato, è possibile far visita alle Cascate di San Fele, immerse in un paesaggio dalla bellezza unica. Le Cascate prendono il nome da “U uattenniere”, la trasposizione dialettale di “gualchiera”, macchina utilizzata in antichi opifici per la lavorazione della lana.

San Fele è un centro di stampo medioevale, con tracce di frequentazione delle prime popolazioni lucane e della Magna Grecia, situato nella parte nord-occidentale della regione ad 872 m s.l.m., arroccato tra il Monte Castello e il Monte Torretta. Fa parte della ex Comunità Montana del Vulture.

Proprio a chi vi giunge dalla zona del Vulture, appare in posizione pittoresca, quasi come un presepe, incastonato tra i due monti. Le file di case, abbarbicate al ripido pendio del Monte Castello, formano una struttura compatta, che nitida e imponente si staglia tra il cielo e la campagna sottostante. È la parte dell’abitato che dà ad Est. Man mano che si procede lo scenario cambia, compare il versante Ovest. Benché si disponga di notizie piuttosto frammentarie, si può affermare che le sue origini sono antichissime. Ma come nasce? Da dove proviene il nome? San Fele, storicamente apparteneva al feudo corrispondente alla Valle di Vitalba. «Tancredus Sancti Felís dixit Sanctum Felem, quem tenet essefeudum…» «Tancredi di Santo Felice, detto Santo Fele, signore del feudo…» (Attestato degli anni 1150-1168, dal Catalogo dei Baroni).

Il suo nome in origine fu Santo Felice; le forme Santo Fele e San Fele (quella ufficiale) derivano dal latino Felix, Felicis, ma nella forma del nominativo Felix. In epoca antica, il territorio di San Fele fu abitato dagli Ausoni, un popolo che si pensi provenisse dall’Asia, che lasciarono diverse testimonianze nel circondario del comune. Alcune campagne di scavo, nelle zone di Santa Croce, di Pierno, delle Maurelle, della Civita, hanno permesso il ritrovamento, in grotte naturali, di graffiti databili al III-II millennio a.C. attribuiti al popolo degli Ausoni. Il ritrovamento di vasellame e anfore di manifattura greca conferma una frequentazione del luogo in età molto lontane. Questi reperti testimoniano l’alto grado di civiltà a cui erano pervenuti i Lucani. Il nucleo della città ebbe origine nel 969 d.C., con l’edificazione di un castello fortezza, voluto da Ottone I di Sassonia, imperatore del Sacro Romano Impero Germanico, per avvistare e fronteggiare eventuali assedi da parte dei Bizantini e, circa un secolo dopo, iniziarono a sorgere intorno al presidio i primi centri abitati. Il quartiere sviluppatosi lungo le pendici del Monte Castello è stato rinominato “Rione Costa”. Il castello fortezza era “di forma bislonga e fabricato a guisa di un vascello […] Federico II lo strinse anchora, e per renderlo del tutto inespugnabile, e lo fiancheggiò di alcune mezze lune e torrioni”; questo è quanto riportato nella relazione di Ardoini del 1674, ma al tempo in cui scriveva era “quasi distrutto e con la sola prospettiva di mura”. Nel 1036, alcuni ribelli milanesi che osteggiavano l’arcivescovo di Milano furono confinati a San Fele e, liberati da Corrado II, rimasero ivi a causa dell’epidemia che colpì Milano. Gli esuli milanesi si imparentarono con le popolazioni della vicina valle di Vitalba, formando le prime famiglie della città. Vitalba cominciava a spopolarsi a causa della malaria che costringeva i suoi abitanti a trasferirsi sulle alture per trovare aria più salubre e San Fele accoglieva nuovi ospiti e vedeva aumentare il numero delle sue abitazioni. San Fele ospitò Ruggero II e papa Onorio II che qui stipularono i primi accordi di pace per porre fine allo scontro tra normanni e papato. Nel corso dei secoli, Il borgo ha visto il susseguirsi di diverse dominazioni, diventando poi nel 1432 feudo dei Caracciolo e, successivamente, proprietà dei Doria nel’ 600. Nel lontano 1139, il paese divenne una Baronia ed ebbe il suo stemma: uno scudo sannitico su cui sono disegnati tre monti, Torretta, Castello e Castelluccio. Sulla cima del monte più alto c’è un genio alato, che regge un globo d’oro nella mano sinistra. In alto c’è il motto “son felice son fedele, stò sul monte per vedere. Continuando il viaggio virtuale nel centro storico di San Fele, si arriva al più importante e rappresentativo monumento storico, cuore Spirituale del paese, la chiesa madre.

San Fele – Racconto storico

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San Fele – Le cascate

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San Fele Extra – Scheda con elenco dei servizi turistici
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