Bella
Temi: Bella - Mezzi: a piediNel cuore del Marmo Platano Melandro, a 662 metri sul livello del mare, sorge il borgo di Bella, circondato da una natura incontaminata in cui si distingue, da qualunque prospettiva, il castello aragonese attorno al quale si raggruppano le case colorate del nucleo abitato.
Lo storico Giacomo Racioppi, nel suo libro “Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata”, definisce questa antica città con il nome antico di “Abella”, forse dalla radice di “alba”, oppure da “aber”, con l’”Aperula” che sarebbe la piccola città dei cinghiali.
Bella è una cittadina di origine remota, probabilmente edificata sulle rovine di Numistrone, l’antica città lucana distrutta nella battaglia combattuta nella zona fra Annibale e Marcello nell’anno 210 a.C. Tra il 900 e il 1000 d.C., Bella, fu interessata da diverse dominazioni straniere, come testimoniano sepolcri e monete venute fuori in diverse epoche, e venne combattuta la battaglia tra Arabi e Abellani a circa un chilometro dall’abitato. Oltre gli arabi, invasero il borgo anche gli Svevi e i Normanni, come di fatto racconta la leggenda. Le ricorrenti e devastanti invasioni barbariche richiesero maggiori garanzie di difesa, e così gli abitanti degli antichi casali eressero una torre ed altre torrette di vedetta. Studiosi locali, tramite una scorta di documenti, hanno recentemente localizzato la costruzione difensiva sulla collinetta dove attualmente si trova il camposanto, punto strategicamente molto importante poiché offriva la visuale dei due torrenti che circondano il borgo.
Tra le fasi storiche salienti, senz’altro si possono ricordare i moti rivoluzionari del 1799 e, particolarmente nel 1861, quando i bellesi, arroccati nel castello, riuscirono a resistere al brigantaggio delle bande di Carmine Crocco.
Ad oggi, il borgo di Bella sorprende il visitatore anche per i diversi ritrovamenti di insediamenti molto antichi e la presenza di testimonianze artistiche di notevole interesse. Da visitare sono la Chiesa Madre dell’Assunta e quella di Santa Maria delle Grazie, risalente al 500 ed al cui interno si possono ammirare pregevoli opere firmate da Giovanni Todisco.
Nel cuore del suo centro abitato, di origine Pre-Normanna, Bella annovera un patrimonio architettonico e artistico di elevato valore. Svetta, infatti, l’imponente Castello Aragonese, (anno 1000) completato nel 1567 e danneggiato dal terremoto del 1694.
Un evento di straordinario interesse culturale è riconosciuto nel “Bella Basilicata Film Festival”, che ogni anno propone un tema diverso trattato in convegni, mostre, concerti e dibattiti sul cinema, con il coinvolgimento di volti noti dello spettacolo e del giornalismo nazionale e internazionale.
Bella resta impressa nella mente e nel cuore del visitatore anche per i suoi meravigliosi boschi, patrimonio ambientale, naturalistico e storico. Il bosco di Santa Croce, in località “Acqua di Faggio”, è sicuramente uno dei luoghi verdi in cui ci si perde per la bellezza e la purezza, ma anche per il valore evocativo dal momento in cui, un tempo, si sono mossi i briganti guidati da Carmine Crocco.
Anche la tradizione enogastronomica non tradisce le aspettative. C’è un elemento che non può mancare sulle tavole bellesi, trattasi della pasta fresca fatta in casa dalle donne del paese, come gli “strascinati”, i fusilli, le “lagane”, i cavatelli, le orecchiette e le “manate”; e per ogni forma è previsto un condimento ben preciso.
Ottimi anche i formaggi podolici, i salumi, i funghi ed i tartufi, tra il diffuso “Scorzone Nero” ed il “Bianchetto”, costituito da una polpa di color nocciola.
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