Brindisi Montagna

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Il piccolo borgo di Brindisi Montagna sorge a 800 metri di altitudine nel cuore della Basilicata, a pochi chilometri da Potenza. È un capolavoro immerso nel verde ed ha una storia affascinante alle spalle.  È noto per essere il set de “La storia bandita”, spettacolo in cui vengono narrate le vicende del brigante Carmine Crocco e della sua banda nel periodo postumo all’unità d’Italia. Uno straordinario esempio di teatro popolare, unico nel suo genere, animato dalle popolazioni locali in un contesto artistico di livello internazionale.  

 Il borgo medioevale è situato in posizione panoramica rispetto al suggestivo scenario della Foresta Grancia, in cui sorge il Primo parco rurale e ambientale d’Italia che si estende in dodici ettari tra natura e cultura.

Nel territorio comunale sono state evidenziate testimonianze di insediamenti che risalgono al III secolo a.C. Reperti archeologici dall’Eneolitico all’epoca bizantina (X secolo d.C.) sono conservati al Museo Provinciale di Potenza e testimoniano la continua esistenza di un abitato.

Nell’Alto Medioevo si era stabilita una comunità monastica di monaci basiliani, nella Badia dedicata a Santa Maria dell’Acqua Calda, così denominata per la presenza di una falda di acqua termale. Carlo I d’Angiò, con regio decreto del 1268, affidò il feudo di Brindisi e Anzi a Guidone da Foresta, nominandolo primus dominus Brundisii de Montanea et Ansiae. I signori feudali del posto fortificarono l’abitato con un castello. Il paese, allora situato nella località di “Aia di Brindisi”, era costituito nel 1277 da 136 “fuochi” (700 abitanti circa). A poca distanza dall’abitato si possono ammirare i resti del castello, risalente probabilmente al 1200 e definitivamente distrutto dal terremoto del 1694. La badia basiliana, abbandonata dai basiliani, fu donata dai principi Sanseverino ai monaci della Certosa di Padula; eretta a Grancia di San Demetrio nel 1503, divenne una grande azienda rurale condotta da monaci laici, raggiungendo il suo massimo splendore nel Settecento. Soppressi gli ordini monastici nel 1806, la Grancia fu acquistata da privati e poi rivenduta al Demanio verso il 1925. 

Certo è che il castello è stata la dimora dei diversi feudatari che si sono alternati a Brindisi di Montagna, dai Sanseverino ai D’Erario, dagli Antinori ai Battaglia, fino ai Fittipaldi, i quali agli inizi del secolo scorso lo hanno donato al comune. Proprio all’ombra dei resti dell’antico maniero l’atmosfera di un tempo torna in occasione de “Le Giornate Medioevali” che coinvolgono i visitatori in momenti di divertimento e storia a partire dalla sfilata di armigeri, dame e cavalieri, musici e giullari, e poi giostre e giochi, mentre l’invitante profumo di cibi dal sapore antico invadono le vie del paese e proiettano in tempi lontani.

Tappa obbligata deve essere quella alla chiesa madre dedicata a San Nicola, risalente al XIV secolo, e riedificata nel XVII, il tempio al suo interno custodisce splendidi dipinti attribuiti al pittore lucano Giovanni De Gregorio, noto come “Il Pietrafesa”, uno dei massimi esponenti della cultura pittorica lucana tra tardo manierismo e barocco.

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