Castelmezzano

Temi: Castelmezzano - Mezzi: auto

Fra i paesi più caratteristici della montagna lucana e tra i “Borghi più belli d’Italia”, Castelmezzano deve la sua fama, oltre che allo stupendo scenario offerto dalle Piccole Dolomiti Lucane, anche al “Volo dell’Angelo”, un cavo d’acciaio che collega Castelmezzano con il prospiciente borgo di Pietrapertosa mediante un volo adrenalinico di un chilometro e mezzo in poco più di un minuto. Uno spettacolo unico, sospesi a più di 100 m dal suolo, per i più avventurosi. 
 
Le origini di Castelmezzano sono datate circa tra il VI ed il V secolo a.C., quando dei coloni greci penetrarono nella valle del Basento e fondarono un centro abitato chiamato “Maudoro”, cioè mondo d’oro. Nel X secolo d.C., le invasioni saracene costrinsero la popolazione locale a trovare una nuova stabilizzazione; la leggenda vuole che il primo nucleo urbano sia stato fondato da Paolino, un pastore deciso a nascondersi tra le montagne per sfuggire alle frequenti incursioni saracene. La radice latina del nome “Castrum” ne indica proprio un luogo fortificato. Dopo l’occupazione longobarda, vi si insediarono i Normanni tra il XI ed il XIII secolo d.C. e vi costruirono un castello, di cui sono ancora visibili i resti delle mura. Fu proprio dal nome del castello, ovvero “Castrum Medianum” (castello di mezzo) che derivò quello della cittadina. Con l’arrivo degli Aragonesi, tra il XIV ed il XVI secolo, numerosi proprietari terrieri ricevettero come feudo Castelmezzano, sebbene le condizioni economiche e sociali rimasero perlopiù invariate. Solamente con la nomina del barone Giovanni Antonio De Leonardis ci fu un certo sviluppo. Nel XIX secolo, Castelmezzano fu toccata dal fenomeno del brigantaggio: grazie proprio alla sua collocazione territoriale, costituita da nascondigli naturali tra le rocce e vegetazioni rigogliose, il paese fu un rifugio ideale per numerosi briganti. Castelmezzano, inoltre, fu tappa nei cammini dei cavalieri templari: tracce della loro presenza si riscontrano nella toponomastica delle strade e nello stesso stemma comunale che riproduce il sigillo dell’ordine del Tempio (raffigura due cavalieri in sella ad un unico destriero). 
 
Il centro storico, caratterizzato dalla sua impronta medievale originale, affascina nel suo insieme: le costruzioni arroccate, i balconi fioriti, scale e scalette e Piazza Emilio Caizzo ed una terrazza su un panorama che toglie il fiato.  
 
Lo slargo più pittoresco e fotografato, è quello su cui si affaccia la Chiesa di Santa Maria dell’Olmo: la Chiesa, edificata nel XIII sec. in pietra locale, conserva al suo interno una statua lignea trecentesca raffigurante la Madonna con Bambino (detta dell’Olmo), un altare ligneo in stile barocco e una Sacra Famiglia di Girolamo Bresciano, detto il Pietrafesa. 
 
Una particolare scaletta scavata nella roccia conduce a un posto di vedetta, ai ruderi della cinta muraria e dell’antico castello di Castrum Medianum, di origine normanno-svevo. Si arriva nel punto più alto, là dove la vedetta della guarnigione militare sorvegliava la sottostante valle del Basento. 
 
Castelmezzano è anche il cuore del Volo dell’Angelo (www.volodellangelo.com), il primo impianto italiano a moto inerziale e il più lungo di Europa. Rappresenta un grande attrattore per il territorio lucano che da aprile a novembre porta migliaia di visitatori pronti a provare l’emozione di librarsi in aria. Da qui prende il via la “Linea Paschiere”. Abbracciati dal vento, si volta per oltre un minuto e a una velocità di 120 chilometri all’ora fino al paese dirimpettaio di Pietrapertosa. Durante il “viaggio”, sgranando gli occhi, si rimane incantati dal paesaggio; tutto si muove in fretta: alberi, sentieri, pecore, mucche al pascolo e persino i falchi pellegrini che sorvolano l’azzurro del cielo. Se si ha il coraggio di aprire gli occhi, lo spettacolo è di quelli indimenticabili: il verde dei boschi s’impregna negli occhi insieme al bianco delle case incastonate nella roccia che “scorrono” come in un film. 
 
Castelmezzano non è soltanto un borgo caratteristico per via delle sue bellezze naturali e artistiche, ma anche per quelle gastronomiche. A cominciare dalla “Pizzatl”, la focaccia tipica del luogo, passando per la “sauze’z” un salame piccante o dolce, molto saporito e la cui preparazione si protrae per più fasi in diversi periodi dell’anno. Fra i piatti tipici di Castelmezzano vanno poi ricordate le orecchiette al sugo con la salsiccia, “u cuttiridd”, un secondo di carne di pecora in umido con patate, verze ed altri ortaggi, l’agnello o capretto con le patate alla brace e i dolci preparati con del delizioso miele. Il piatto principe della tradizione culinaria e gastronomica di Castelmezzano è però la “cuccìa”: si tratta di una pietanza la cui ricetta è stata tramandata da tempi antichi, ed è conosciuta anche come piatto dei poveri per via degli ingredienti principali con cui è realizzato, ovvero grano, fave, ceci e cicerchie. La sua preparazione è davvero semplice: una volta a disposizione questi ingredienti, si fa bollire separatamente i legumi e i cereali, a fuoco lento dopo averli fatti ammorbidire in acqua la sera prima e, dopo averli cotti, si condiscono con aglio, olio caldo e pepe.

Castelmezzano – 4K Walking Tour (Drone)

Dettaglio
Castelmezzano – Il Volo dell’Angelo

Dettaglio

Non sono ancora presenti contenuti in questa sezione, se hai materiali da integrare contattac

Castelmezzano Extra – Scheda con elenco dei servizi turistici
Download Pdf
Castelmezzano Extra 1 – Scheda di descrizione di un punto di interesse specifico
Download Pdf