Pietragalla
Temi: Pietragalla - Mezzi: autoPietragalla è un piccolo borgo della provincia di Potenza il cui centro è costruito su un breve ripiano terrazzato, a 839m sul livello del mare, sul versante sinistro del torrente Cancellara.
Percorrendo le strade e i vicoli del borgo medioevale, si possono incontrare i principali fattori di attrattiva del paesino, arrampicandosi e giungendo poi fino al punto più alto del paese dominato dall’imponente campanile della Chiesa Madre e dal castello, l’attuale Palazzo Ducale.
Il nome del paese deriverebbe da “Pietra Gialla”, in riferimento al colore del materiale impiegato per la costruzione delle case, il tufo.
Per la prima volta, Pietragalla viene citato in un documento dell’anno 1118 e secondo alcune fonti, essendo il nome del paese di origini medioevali, la fondazione del paese coinciderebbe con il X secolo. Poi, il comune subisce l’influsso della presenza francese, influenza che si può riscontrare nell’uso dell’attuale dialetto, nelle tradizioni e nei costumi. Fino al 1381 il feudo di Pietragalla appartiene ai conti di Morconi, in particolare a Lorenzo Anzaloris. Nel XV secolo, però, passa ai Conti di Pacentro e, con la famiglia Orsini, inizia il programma di ampliamento del Palazzo Ducale.
Anche Pietragalla è stata vittima del Brigantaggio e di gruppi di uomini capitanati da Carmine Crocco e José Borjès, che finirono per saccheggiare il borgo. I cittadini e le guardie nazionali, però, opposero eroicamente resistenza, difendendo e salvando le loro mura.
Pietragalla è il paese dei fantastici “Palmenti”, in dialetto locale definite “rutte”, un borgo vinicolo caratterizzato da cantine-grotta aventi origini dal XIX secolo e scavate nella roccia, utilizzate ancora oggi per la conservazione del vino. Sono molto simili ad abitazioni rurali e, fino agli anni Sessanta, erano adibite alla pigiatura dell’uva e alla fermentazione del mosto; ancora oggi, però, alcune famiglie pietragallesi li utilizzano per vinificare, mantenendo viva la tradizione, la storia e la memoria della civiltà contadina.
Nel centro storico si può ammirare anche il castello, oggi Palazzo Ducale, imponente per dimensioni e complessità architettonica. Il suo impianto si divide in due parti: la prima, che conserva i caratteri dell’antico castello, edificato intorno al 1100, l’altra che rimanda all’ampliamento del complesso avvenuto ad opera di architetti napoletani nella seconda metà del 400. Affascinanti sono le ampie loggiate che impreziosiscono la struttura, mentre all’interno sono custodite tele settecentesche e pregevoli dipinti.
Sul punto più alto del centro antico di Pietragalla, insieme al castello, sorge la Chiesa Madre, dedicata a San Nicola di Bari e costruita nel 1200. In questo santuario di pregevole fattura, non passano inosservati il fonte battesimale in pietra lavorata a motivi geometrici, il settecentesco crocifisso ligneo, dipinti su tela, una tavola ad olio, raffigurante l’Annunciazione dell’Angelo alla Madonna e sicuramente la statua raffigurante San Teodosio, Patrono di Pietragalla.
Il circondario di Pietragalla è ricco di boschi e curiosi scorci che permettono a chiunque di ammirare un panorama certamente tra i più suggestivi della Basilicata.
Per quanto riguarda la tradizione enogastronomica, può deliziare il palato il cosiddetto “migliatieddo”: si tratta di un involtino composto dalle frattaglie di agnello cucinato e condito secondo ricette tradizionali che conferiscono a questo piatto un gusto inimitabile.
Sfizioso e ottimo è poi il calzone ripieno di cipolla e la pasta condita con la mollica del pane, in dialetto nota come “maccaron c’la mddea”.
Non sono ancora presenti contenuti in questa sezione, se hai materiali da integrare contattac