Ripacandida
Temi: Ripacandida - Mezzi: autoRipacandida, con i suoi 620m di altezza sopra il livello del mare, è uno splendido borgo situato sul colle roccioso, su cui sorge lo splendido paesaggio dominato dal Monte Vulture, vulcano spento che dà il nome ad una delle aree più suggestive della Basilicata.
Mentre si percorrono le stradine del paesino radicato su una “bianca rupe” (da qui probabilmente il nome Ripacandida) si può ammirare il centro storico ricco di testimonianze medievali, edifici signorili, palazzi con stemmi gentilizi, decorazioni di epoca normanna senza mai perdere di vista il panorama mozzafiato in cui si distinguono il Monte Vulture e la Valle di Vitalba.
Il piccolo borgo di Ripacandida è definito anche la “piccola Assisi” della Basilicata, per i pregevoli affreschi che decorano le pareti dello splendido santuario di impianto francescano dedicato a San Donato Vescovo, Patrono della cittadina. Ammirandoli, si ha la sensazione di sfogliare una vera e propria “Bibbia illustrata”.
Alcune indagini archeologiche riportano che la fondazione di Ripacandida risalirebbe al VII secolo a.C.
Secondo la tradizione orale, Ripacandida venne edificata dai romani con il nome di “Candida Latinorum”, riferendosi ai resti di un acquedotto romano, mentre per alcuni studiosi il nome rimanda al colore bianco del colle su cui sorge. L’attuale centro abitato, invece, risale al tempo delle invasioni gotiche, quando gli abitanti dalla valle si trasferirono sulla “bianca rupe”.
Ad attrarre visitatori a Ripacandida è certamente il suggestivo Santuario di San Donato, la più antica tra le numerose chiese di Ripacandida, per i suoi splendidi affreschi giotteschi. È caratterizzata da una struttura architettonica romanica e dal portale del sec. XVII. La navata unica, dalle pareti alle volte a sesto acuto, è affrescata con un complesso ciclo pittorico che rappresenta la Bibbia a partire dalla Resurrezione. Annesso al Santuario è il “Giardino Storico San Francesco”, dove si può ammirare un pino d’Aleppo, sequoie e tassi.
Oltre al Santuario di San Donato, molto significative sono due chiese: la Chiesa di Santa Maria del Sepolcro e la Chiesa di San Giuseppe: la prima, in paese nota come Chiesa Madre, risale al 1540 e si sviluppa su tre navate, con la facciata esterna abbellita da un portale rinascimentale e con la zona presbiterale che presenta quattro scene della Passione di Cristo. La seconda, invece, situata in Calata delle Monache, oltre alle sue splendide decorazioni barocche, assume un particolare valore mistico in quanto custode della tomba di suor Maria Araneo.
Un ricco patrimonio ambientale e naturale circonda questo spazio di Basilicata. In particolare, una delle bellezze naturali di Ripacandida è il Bosco Grande, attraversato per lo più da alberi ad alto fusto come querce, cerri, durante il fenomeno del brigantaggio anche rifugio di uomini che utilizzarono le numerose grotte per sfuggire alla cattura.
Anche la tradizione enogastronomica del paesino è di altissimo livello, con olio, vino e miele elementi cardine d’essa. L’Aglianico del Vulture DOC accompagna gran parte dei pasti sulle tavole del grazioso comune, che nella sua tradizione vanta molti piatti tipici, come l’Acquasale e il Pancotto, ma anche le indimenticabili Bruschette alla “paisan” (preparate con pane, alici, peperoni, melanzane, zucchine, aglio e olio).
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