Roccanova

Temi: Roccanova - Mezzi: a piedi

In questo piccolo borgo che sorge nella Val d’Agri, nasce il “Grottino di Roccanova” D.O.P. È socio dell’Associazione Nazionale “città del Vino”, ma è anche un luogo ricco di arte, storia e prelibatezze gastronomiche. 

Il centro abitato ha struttura medievale. Le prime notizie ufficiali riguardanti l’Universitas Roccae Novae risalgono al 1276. Tra il VII e il IV secolo, grazie agli scavi archeologici, sono stati rinvenuti numerosi reperti che confermerebbero la presenza di coloni greci sul luogo. Rilevante Roccaforte Della Contea di Chiaromonte in periodo Normanno, nel 1269 fu feudo di Rinaldo e nella seconda metà del ‘200 fu assegnato da Carlo I d’Angiò a Guglielmo della Marra che aveva sposato Adelicia , figlia ed erede di Rinaldo. Successivamente passò prima ai Carafa e poi ai Colonna di Stigliano, che ebbero il feudo fino alla fine del ‘700. Nel 1857 fu uno tra i borghi più disastrati dal terremoto che colpì la Val d’Agri. Oggi Roccanova si presenta con un centro abitato di struttura medievale, di circa 1400 abitanti, posto ad un’altura di 648 metri. 

Nella parte più antica del comune sono presenti dei palazzi signorili di buona fattura, come Palazzo Fortunato e Palazzo Mendaia, sebbene in condizioni degradate, e due chiese: la chiesa di San Rocco e la chiesa di San Nicola di Bari. Quest’ultima crollò agli inizi del secolo XX a causa di un terremoto. La ricostruzione fu ultimata solo intorno al 1980, dopo aver interrotto e ripreso più volte i lavori nel corso degli anni. 

Di particolare interesse l’orologio solare costruito nel 1882 in Piazza del Popolo dall’ingegnere torinese Telfi, che era stato a Roccanova nel 1864 in qualità di capitano di alcuni bersaglieri impegnati a contrastare il brigantaggio e che era tornato nel 1882 per lasciare un suo ricordo: dipinse la meridiana, tuttora funzionante, tra le più belle della Basilicata, e arricchì il quadrante con simboli zodiacali che segnano l’inizio delle stagioni. Di notevole valore archeologico sono anche i reperti rinvenuti in alcune contrade come Serra e Marcellino, testimoni degli intensi rapporti intercorsi tra la popolazione locale e i coloni greci, si tratta per lo più di corredi funebri.  

Conosciuta come città del vino, quasi tutte le contrade dell’agro comunale sono ricche di vigneti che permettono la coltivazione di ottime uve, atte a produrre vini eccellenti stagionati nelle caratteristiche grotte-cantine, uniche nel loro genere. Nel 2009 è stata assegnata la DOC al vino denominato Grottino di Roccanova, che comprende vini rossi, bianchi e rosati, esportati in Italia e all’estero. 

Roccanova – Video Panoramico BEL

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Roccanova – Vista dall’alto

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