Satriano di Lucania
Temi: Satriano di Lucania - Mezzi: autoSatriano di Lucania è un caratteristico borgo di 2000 abitanti della provincia di Potenza, situato a margine della SS95 VAR, importante cerniera di collegamento tra il Potentino, la Val D’Agri e la provincia di Salerno.
Il borgo di Satriano è nato intorno all’anno 1000 come “Pietrafesa”, feudo normanno registrato come casale di Satrianum, antica roccaforte e sede vescovile i cui resti sono ancora visibili con l’imponente torre normanna sull’altura e tramite l’area archeologica alle sue pendici. Il nome “Pietrafesa” (pietra spaccata), è strettamente legato alle caratteristiche geomorfologiche del luogo su cui sorgeva, caratterizzato da tre rocce chiamate Castello, Piesco e Rocca, attorno alle quali si sviluppò l’antico abitato. Il borgo conquistò la propria autonomia durante il regno della regina Giovanna II d’Angiò di Napoli, quando si attesta che Francesco Sforza divenne Signore di Pietrafesa. Al nome della Regina Giovanna si riconduce la leggenda dell’abbandono di Satrianum e della nascita di Pietrafesa. Secondo il mito, fu proprio la Regina Giovanna ad ordinare la distruzione dell’antica città sulla collina per vendicarsi di un affronto subito: la regina si era innamorata alla follia del Baronetto della città, che l’aveva però rifiutata per amore di una damigella di corte. Folle di gelosia, fece assediare e dare alle fiamme Satrianum. I suoi abitanti sopravvissuti, così, fuggirono nelle zone circostanti, tra cui il vicino centro di Pietrafesa.
Nel 1420 il feudo fu ceduto ai Caracciolo, che vi governarono fino all’abolizione dei diritti feudali sancita agli inizi dell’Ottocento dalle leggi napoleoniche. Nel 1887, l’amministrazione decise di cambiare il toponimo in Satriano, per rafforzare il legame storico con Satrianum; “Di Lucania” fu aggiunto poi per distinguerla da un altro comune omonimo.
Il centro storico satrianese si caratterizza per la presenza di elementi di alto valore storico-artistico, come il campanile seicentesco, la Chiesa Vecchia (XIII secolo), i palazzi settecenteschi ed il Castello o Rocca Duca di Poggiardo, al cui interno è possibile visitare il Museo Multimediale e la Biblioteca Comunale “Carolina D’Araio”.
Ai piedi del Castello si trova l’Anfiteatro Porticelle (2006), che presenta al centro una scacchiera a grandezza umana.
Poco lontano, si può trovare il Teatro Anzani, un interessante centro culturale dove si tengono convegni, rassegne teatrali, presentazioni di libri ed eventi. Sul “tetto” del teatro si trova Piazza Garibaldi, che ospita un mosaico raffigurante l’immagine di Dio del pittore locale Giovanni de Gregorio, detto “Il Pietrafesa” e conosciuto come la personalità più rappresentativa del Borgo ed uno dei massimi esponenti della cultura pittorica lucana tra tardo Manierismo e Barocco.
L’esempio del Pietrafesa e la volontà di portare avanti la tradizione artistica del paese che aveva dato i natali a questo grande artista, sono alla base della nascita dell’originale iniziativa che, a partire dagli anni Ottanta del 900′, ha trasformato Satriano in uno dei borghi più dipinti d’Italia. Il paese è infatti conosciuto per essere la “Capitale dei Murales”, con oltre 140 opere disseminate sul suo territorio a dare vita ad un vero e proprio museo a cielo aperto.
Figura simbolo di Satriano è il Rumita, uomo-albero completamente ricoperto da foglie di edera, posizionato al centro della “Foresta che Cammina”, importante evento, affermatosi a livello nazionale e internazionale, con i suoi 131 alberi vaganti, uno per ogni paese della Basilicata, che la domenica di carnevale invadono di verde il borgo.
Oltre che ad una tradizione storico-artistica molto importante, Satriano riesce a stupire anche dal punto di vista naturale e paesaggistico; infatti, il borgo sorge nell’area del Melandro e ricade nello splendido scenario del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, il più giovane dei Parchi nazionali italiani. Al suo interno si trova un’area boscata a querceto e faggio di alto fusto detta “Bosco Ralle”, caratterizzata da un’eccezionale biodiversità animale e vegetale.
Anche la tradizione enogastronomica di Satriano non lascia per nulla indifferente. I piatti tipici che si possono gustare sono: “U lepr chin” (il coniglio ripieno), la Pizza Chiena Satrianese, tradizionalmente preparata nel periodo pasquale, composta da un impasto di farina di frumento, acqua e crisc’ (lievito madre) e l’Agnello alla Satrianese con patate e peperoni cruschi.
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