Castelmezzano – Itinerario tra le architetture storiche del paese

Temi: Castelmezzano - Mezzi: a piedi

Fra i paesi più caratteristici della montagna lucana e tra i “borghi più belli d’Italia”, deve la sua fama oltre che allo stupendo scenario offerto dalle Piccole Dolomiti Lucane anche all’attrazione del volo dell’angelo, un cavo d’acciaio che collega Castelmezzano con il prospiciente borgo di Pietrapertosa mediante un volo adrenalinico di un chilometro e mezzo in poco più di un minuto. Castelmezzano è di una struggente bellezza e dopo un solo sguardo, ti resta impresso negli occhi e nel cuore. Fiori colorati, profumo di cibo che si espande per le strade, dalle porte aperte di qualche locanda, casette aggrappate alla roccia, vicoli stretti e ripidi e natura a perdita d’occhio, ti accoglieranno con un caldo abbraccio. Pur essendo un piccolo borgo, brulica di vita, perché invaso da turisti provenienti da ogni dove. Nel centro storico del paese vi è la Chiesa Madre di Santa Maria dell’Olmo costruita in pietra locale in stile romanico. La Chiesa del Santo Sepolcro, una delle più antiche di Castelmezzano, ha origini bizantine e custodisce la statua lignea della Madonna dell’Ascensione (XIV secolo) che, secondo una leggenda, sarebbe stata ritrovata da due pescatori in riva al mare, e ai quali la stessa Madonna avrebbe chiesto di essere condotta a Castelmezzano. 

Contenuto/i principale: storico, artistico 
Mezzi: a piedi 
Durata itinerario: 2 ore  
Indicazioni: 
– Tipo escursione: ad anello 
– Difficoltà: facile 
– Lunghezza: 4,4 km  

Tappe itinerario
1. Partenza: Ruderi del Castello Normanno
Le rovine del Castello Normanno-Svevo si trovano a Castelmezzano nella parte delle Dolomiti Lucane che circondano il paese. Su una delle guglie dolomitiche è scavata nella roccia una particolare scala di 54 gradini, che conduceva ad un posto di vedetta nei ruderi della cinta muraria dell’antico castello di Castrum Medianum. Bellissimo il panorama tutto intorno e in particolar modo dalla vetta sul punto più in alto della Gradinata, là dove la vedetta della guarnigione militare sorvegliava la sottostante valle del Basento.

2. Tappa 1: Palazzo Coiro
Il Palazzo Coiro ad oggi è completamente disabitato. Situato alle spalle della chiesa madre fu costruito nel XIX secolo; sulla facciata, che si apre sulla strada principale, presenta un portale in pietra locale e vari balconi sorretti da mensole e ringhiere in ferro battuto di pregevole fattura. All’interno c’è un interessante ingresso voltato a crociera e una scala a tre rampe, che conduce al primo piano. Tra le stanze, è ancora riconoscibile una cappella gentilizia.

3. Tappa 2: Palazzo Parrella
Edificato tra il XVII e il XIX secolo, Palazzo dei Parrella fu costruito per volere di una delle famiglie più abbienti dell’epoca a cui è dedicata anche la via di accesso alla valle sottostante. Pur avendo un impianto irregolare, l’edificio mantiene intatti i caratteri strutturali delle costruzioni gentilizie di quel periodo. Al sobrio portale d’ingresso, che si affaccia su via Vittorio Emanuele, si contrappone la smisurata facciata rivolta verso la valle; in particolare per le dimensioni dell’arco poggiante sulla roccia.

4. Tappa 3: Palazzo Campagna
Il Conte Antonio Campagna, nato il 31 dicembre del 1884, fu uno dei più importanti costruttori di grattacieli di New York nei primi anni del ‘900. Emigrò in America nel 1906 e nel giro di pochi anni s’impose come geniale direttore dei lavori edili, prima nell’impresa del cognato Giuseppe Paternò e poi in proprio. Costruì il primo grattacielo di nove piani, battezzato “Lucania” e grazie a questo progetto divenne uno degli uomini più ricchi d’America, dove morì nel 1969.

5. Tappa 4: Torrente Caperrino.  
Il ponte Nepalese collega le Vie Ferrate Salemm e Marcirosa (Castelmezzano – Pietrapertosa) e si raggiunge passando dall’Antro delle Streghe, il pianoro che costeggia il torrente Caperrino, centro del percorso delle 7 pietre. Il Ponte Nepalese delle Dolomiti Lucane è lungo 72 metri e si trova a 650 metri sul livello del mare. Se sei in cerca di emozioni adrenaliniche, potrebbe essere una tappa da non perdere durante il tuo viaggio in Basilicata. L’altezza massima da terra è di 35 metri e può essere percorso da un massimo di 15 persone contemporaneamente.

6. Tappa 5: Chiesa di Santa Maria dell’Olmo.  
La Chiesa Madre di Santa Maria dell’Olmo, probabilmente risale al XIII secolo e nel corso degli anni ha subito tante trasformazioni. È in pietra locale e si trova in piazza Caizzo, un tempo nota come piazza dell’Olmo. L’esterno è scandito da quattro colonne e un architrave decorato da fiori, leoni e aquile a due teste.

7. Tappa 6: La Commenda dei Templari
La Croce Patente dei Templari, si trova all’interno della piccola cappella annessa alla Commenda templare di Castrum Medianum. La Croce a otto punte, compare nella sua configurazione inscritta e circoscritta in due cerchi. Ricomparsa dopo i lavori di restauro della Chiesa di Santa Maria dell’Olmo, la croce testimonia, insieme allo stemma araldico del comune di Castelmezzano (un cavallo con due cavalieri, un ramo d’oro e uno di quercia) l’evidente presenza dei Cavalieri Templari, che si insediarono tra le Dolomiti Lucane, per sviluppare lungo la strada della “Stella”, uno dei loro “hospitium” riservato all’ospitalità e alla cura di cavalieri e pellegrini in viaggio verso Gerusalemme.

8. Arrivo: Chiesa del Santo Sepolcro
È una delle chiese più antiche di Castelmezzano e si chiama così dal 1544 perché vi seppellivano i defunti e forse, anche perché qui si svolgevano le funzioni del Venerdì Santo. Dalla struttura architettonica interna si percepisce che il monumento probabilmente è di origini bizantine, per via dello spazio sacro diviso da un arco in due parti uguali, che formano la zona inviolabile della Iconostasi e l’area dell’assemblea dei fedeli. La cappella risale al XI secolo e presenta tracce di culture orientali portate in Occidente durante la Prima Crociata, riconoscibili anche nello stemma di Castelmezzano che riproduce quello dei Cavalieri del Tempio. 

Consigli utili: scarpe comode, bottiglia d’acqua, cappello d’estate. 

Castelmezzano – Un borgo da scoprire

Dettaglio

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