Grumento Nova – L’itinerario delle Chiesette Rurali
Temi: Grumento Nova - Mezzi: a piediNel cuore della Val d’Agri sorge Grumento Nova, un piccolo e tranquillo borgo di stampo medievale, arroccato su un colle a 771 metri di altitudine e circondato da una campagna in cui nascono eccellenti prodotti gastronomici che contraddistinguono la ricca cultura locale.
Grazie alla sua posizione panoramica, alle antiche tradizioni e alla preziosa area archeologica, soprannominata “Piccola Pompei lucana”, Grumento Nova è una tappa imperdibile in un viaggio alla scoperta della Basilicata e delle sue bellezze artistiche e non solo.
Oltre al suddetto sito archeologico “Grumentum”, che vale assolutamente la pena visitare, l’area territoriale di Grumento Nova presenta dei piccoli tesori di storia ed architettura di grande valore artistico e spirituale; si tratta delle antiche Chiese Rurali, splendide strutture sacre incastonate all’interno di suggestivi paesaggi naturali che donano un tocco di magia in un’atmosfera capace di lasciare chiunque senza fiato.
Al visitatore appassionato d’arte, architettura e religione, ma anche a tutti coloro che amano immergersi nella natura per scoprire nuovi e meravigliosi paesaggi, è stato pensato il cosiddetto “Itinerario delle Chiese Rurali”, un percorso che inoltre saprà donare al pubblico un pizzico di consapevolezza in più per quanto concerne le bellezze nel territorio lucano tutte da esplorare.
L’itinerario partirà dalla Chiesa della Madonna del Grumentino, in Strada Provinciale SP103. Sempre adiacenti alla stessa Strada Provinciale, le seguenti tappe consisteranno rispettivamente nella Chiesa di San Laverio Protomartire e nella Chiesa della Madonna delle Grazie. Successivamente, dopo aver ammirato le prime tre strutture, è prevista una camminata verso il centro storico di Grumento Nova, alla volta della Chiesa della Madonna del Carmelo, in Via del Carmine, per poi riprendere il percorso verso la Chiesa della Madonna di Monserrato, situata nell’omonima Contrada, che concluderà un itinerario all’insegna della tipica storia e spiritualità del borgo.
Contenuto/i principali: storico, architettonico, spirituale, paesaggistico.
Mezzi: a piedi
Durata itinerario: 3 ore
Indicazioni:
– Difficoltà: facile
– Lunghezza: 10,6km
– Dislivello: 396m salita, 181m discesa
Tappe itinerario
1. Partenza: Chiesa della Madonna del Grumentino (Strada Provinciale SP103, Grumento Nova).
Chiesetta antichissima risalente probabilmente al VII secolo d.C., caratterizzata da una statua in pietra dedicata alla Madonna, oggetto del culto, dipinta da un artista ignoto, probabilmente meridionale. I festeggiamenti per la Madonna di Grumentino si svolgono la domenica dopo Pasqua con un pellegrinaggio che vede la discesa del simulacro dal paese, con a seguito la processione accompagnata dalla banda musicale.
Secondo la leggenda, la Madonna del Grumentino avrebbe rivelato ad una monaca del Monastero carmelitano di San Giovanni Battista di Saponara che, per liberare il paese all’epoca colpito da una grave epidemia (1739), avrebbero dovuto ripristinare l’antico culto caduto in oblio. Da lì la ricostruzione della Cappella che, come promesso, debellò l’epidemia.
2. Tappa 1: Chiesa di San Laverio Protomartire (adiacente alla Strada Provinciale SP103, Grumento Nova).
La Chiesa di San Laverio Protomartire è una piccola chiesa seminascosta, situata in un paesaggio naturale caratterizzato dalla confluenza dei fiumi Agri e Sciaura. La chiesetta è dedicata a San Laverio, primo martire lucano qui decapitato nel 312 d.C., e fu edificata come vuole la tradizione nel luogo in cui fu sepolto il medesimo Santo. Al suo interno vi è un piccolo altare a tempietto con la figura del Santo scolpita ad altorilievo, datata inizi del XVI secolo.
Secondo alcune fonti medioevali, San Laverio, nato da famiglia pagana, iniziò a predicare e a diffondere la fede cristiana partendo dal suo borgo, Teggiano. Fu perseguitato, arrestato e torturato più volte dal prefetto pagano del tempo, Agrippa, ma riuscì sempre a salvarsi grazie all’intervento di Dio che, l’ultima volta, lo liberò dalla cella in cui era recluso e gli ordinò di rifugiarsi a Grumentum. Qui continuò a predicare l’amore verso Dio, ma fu scovato e decapitato alla confluenza dei fiumi Agri e Sciaura. Alla luce di questo fatto, però, non vi sono tracce delle reliquie di San Laverio, disperse a causa delle invasioni barbariche prima e saracene poi.
3. Tappa 2: Chiesa della Madonna delle Grazie (adiacente alla Strada Provinciale SP103, Grumento Nova).
Situata in posizione periferica, in località San Sebastiano, la Chiesa rupestre della Madonna delle Grazie risale all’XI/XII secolo. Al suo interno è presente un simulacro in pietra, ritenuto miracoloso dai fedeli.
Secondo la leggenda, il culto della Vergine nasce da una visione che ebbe un abitante del borgo di Armento, gravemente ammalato. Nell’apparizione, la Madonna gli rivelò un luogo di Grumento dove recarsi per guarire. Sul posto trovò una sua statuetta accanto ad una sorgente miracolosa che guarì l’uomo, il quale come atto di devozione, vi fece costruire una chiesetta con l’altare proprio sulla fonte sacra.
4. Tappa 3: Chiesa della Madonna del Carmelo (Via del Carmine, Grumento Nova).
La piccola chiesetta della Madonna del Carmelo si presenta all’esterno con una facciata scompartita da quattro lesene, conclusa da un frontone triangolare e da un campanile a vela. Al suo interno, vi è un’aula quadrata di modeste dimensioni con un altare in marmo policromo addossato alla parete di fondo al di sopra del quale si apre una piccola nicchia dove è collocato un crocifisso. Alla destra dell’altare, una teca lignea custodisce la Madonna del Carmine, mentre sulle pareti laterali due piccole finestre consentono l’illuminazione del piccolo edificio. L’area esterna presenta un piccolo piazzale pavimentato e delimitato da una cancellata.
5. Arrivo: Chiesa della Madonna del Monserrato (Contrada Monserrato, Grumento Nova).
Situata sul Monte Castello, la Chiesa della Madonna di Monserrato risale all’età controriformista (1582), quando l’arciprete Ettore Giliberti, in ricordo delle vittorie dei Cristiani contro i Saraceni, introdusse il culto di origine spagnola di Maria di Monserrat (Madonna Catalana).
Secondo la tradizione, i Cristiani nascosero il simulacro della Madonna in cima al Monte Castello (in un sito fortificato pre-romano) per proteggerla dalla furia distruttiva dei Saraceni. Il terremoto del 1857 però, distrusse totalmente il Santuario; pertanto, oggi presenta dimensioni ridotte rispetto a quelle originarie.
I festeggiamenti in onore della Madonna di Monserrato si svolgono in due date: il martedì dopo la domenica di Pasqua, quando la Madonna viene trasportata dalla Collegiata di Grumento alla Cappella sul Monte, e l’ultima domenica di agosto, quando la Madonna scende in paese per trascorrervi il periodo invernale.
Consigli utili: Scarpe comode, bottiglia d’acqua, pranzo al sacco, vestiario a strati, cappello d’estate
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