Calvello – L’itinerario dei Portali Parlanti
Temi: Calvello - Mezzi: a piediIl “Percorso dei Portali Parlanti” è un itinerario storico-artistico nel cuore del centro storico di Calvello.
Ogni sera, all’imbrunire, i segni ed i simboli impressi su portali e portoni dei vicoli di Calvello prendono vita, nell’intento di raccontare, proteggere ed augurare ogni bene a visitatori e abitanti di Calvello.
Di fronte ad ognuno dei “portali parlanti” c’è un marker, che bisogna sfiorare per poterli animare. Fatto ciò, il portale si illumina ed inizia a raccontare, facendoci tornare indietro nel tempo restituendoci la memoria delle passate generazioni, un mondo fatto di tradizioni, memoria, identità, episodi salienti della storia locale, condivisione, solidarietà, fede e superstizione.
Quello dei portali è contemporaneamente un racconto del passato ed un racconto di buona sorte, in quanto i segni e simboli impressi venivano scolpiti o intagliati per allontanare malocchio, malelingue e augurare prosperità e abbondanza.
Il percorso parte da Via Sotto gli Orti 29 e arriva a Via Garibaldi 4, regalando, in dodici tappe, una passeggiata che, grazie alla multimedialità, alle luci e ai suoni, racconta vite, storie e valori della comunità: un patrimonio di identità, un mondo che è stato possibile animare grazie al “Progetto PIC – ter Calvello – Anzi – Laurenzana, Avviso pubblico “Piani Integrati della Cultura” PIC – Anno 2022”
Contenuto/i principali: storico, artistico
Mezzi: a piedi
Durata itinerario: 1 ora
Indicazioni:
– Difficoltà: facile
– Lunghezza: 800 m
– Dislivello: 14m salita, 37m discesa
Tappe itinerario
1. Partenza: Portale Via Sotto gli Orti, 29.
La simbologia di foglie, fiori e frutti è legata al desiderio di fortuna e prosperità. La felce scolpita sul portale racconta la natura di Calvello e rievoca episodi di storia locale legata al brigantaggio ai confini tra Calvello, Marsico Nuovo e Marsicovetere; augura ricchezza, abbondanza e benessere
2. Tappa 1: Portale Via Sant’Anna, 6A.
Le figure antropomorfe sono poste a protezione delle abitazioni per scacciare il malocchio, le malattie e le malelingue. Per questo il mascherone paffuto che accoglie il visitatore ha le corna, una conchiglia sul capo e un fiore campanulato in bocca. L’incontro diventa l’occasione per raccontare il Castello, dietro l’angolo, dove si insediò la Corte Marziale che, durante i moti carbonari del 1821-22, condannò a morte Carlo Mazziotta.
3. Tappa 2: Portale Via San Francesco, 9.
Il portale della Famiglia Nardone è ricco di segni e simboli: un mascherone barbuto che storce gli occhi per scacciare via ogni male, gli ottagoni che conducono alla vita eterna, il numero 10 che rappresenta il cielo, un leone rampante che regge tra le zampe spighe di grano per celebrare la civiltà contadina di Calvello ed una corona, simbolo di gloria, di rinascita e amore, accompagnatrice di migranti che non hanno mai dimenticato la loro Calvello.
4. Tappa 3: Portale Via San Francesco, 2.
La conchiglia è l’origine di ogni cosa: rappresenta il grembo materno, la donna che genera la vita. La conchiglia scolpita sul portale, dunque, racconta la condizione femminile nel mondo contadino calvellese, caratterizzata da matrimoni imposti, delitti d’onore, vedove bianche, mamme calvellesi dei soldati morti in guerra e mamme che attendono i loro figli emigrati.
5. Tappa 4: Portale Via Unità d’Italia, 8.
Il cerchio rappresenta il sole, il potere maschile che, insieme all’acqua, il principio femminile materno, genera vita. I bambini sono la meraviglia di questa combinazione, ed il portale Lospinoso celebra proprio questi ultimi e l’infanzia spensierata, quella dei nonni calvellesi, i loro giochi e la vita quotidiana di un tempo, fatta di corse per andare incontro alla carrozza postale, bagni e pesca nella fiumara Laterra, impavide escursioni nei boschi o sul Monte Volturino, ricerca di nidi, scherzi al prete e punizioni a suon di “mazzate”. Ricordiamo anche in questo modo, con un portale a loro dedicato, i nostri nonni e i loro racconti, che resteranno per sempre nel nostro cuore
6. Tappa 5: Portale Via Concezione, 3.
Il mascherone è adornato da una conchiglia sul capo, ha un fiore campanulato in bocca ed un fiore sul petto. Le due appendici laterali, simili a monconi di braccia, sono il simbolo di protezione della proprietà e dei viandanti. Il mascherone è raffigurato nell’atto di soffiare via il malocchio e gli spiriti maligni. Racconta la civiltà delle mani, i paesaggi di Calvello ed alcuni episodi salienti della storia locale, dal terremoto del 1857 all’omicidio di Francesco Cancelli.
7. Tappa 6: Portale Via Concezione, 36.
La spiga è simbolo dell’operosità agricola, della fatica contadina. Racconta i paesaggi delle campagne di Calvello, gli attrezzi utilizzati per lavorare i campi, le abitudini quotidiane e lavorative di contadini e gli agricoltori, gli antichi mestieri, la creatività del mietitore, la pesatura del grano ed il sapore del pane di un tempo.
8. Tappa 7: Portale Via Garibaldi, 40.
Il portone raffigura due mascheroni barbuti con un fiore campanulato in testa ed elementi decorativi floreali. Dialogando tra loro, i mascheroni raccontano l’arte dell’intaglio del legno, gli utensili per la casa decorati con elementi del paesaggio calvellese, gli antichi mestieri, quello dei varricchiar e dei chiovarul ed i passatempi di pastori, contadini e mandriani.
9. Tappa 8: Portale Vicoletto Ancarola, 1.
Il portale raffigura una conchiglia, simbolo della donna che genera vita e racconta le emozioni, le paure e le speranze di una contadina calvellese che sta per partorire, che chiede della levatrice, che si preoccupa di trovare una “mamma di latte”, sicura di poter contare sul vicinato che rappresenta una grande famiglia.
10. Tappa 9: Portale Via Garibaldi, 36.
Il portale raffigura un angelo, due colombe e due figure fantastiche parlano dell’amore nel mondo contadino calvellese, fatto di condivisione del duro lavoro dei campi.
11. Tappa 10: Portale Via Garibaldi, 34.
Qui c’è un diavolo incoronato a parlare: egli racconta la rivalità tra i rioni del Piano e di Sant’Antuono, fino alla costruzione del Ponte di Sant’Antuono, realizzato per unirli ad opera dei Benedettini
12. Arrivo: Portale Via Garibaldi, 4
Il portale, adornato da conchiglie e da un’aquila, ripercorre la storia e i momenti principali dei moti del 1822 dei Carbonari di Carlo Mazziotta a Calvello, quando in paese si moriva per la libertà.
Consigli utili: Scarpe sportive comode, una bottiglia d’acqua ed un cappello estivo per poter affrontare con una tranquilla passeggiata a piedi, le tappe del percorso.
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